ABUSI E CONCORRENZA SLEALE NEL MERCATO DEGLI IMMOBILI

fimaaFIMAA Cuneo, la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, aderente a Confcommercio, lancia un richiamo alla legalità e alla correttezza nello svolgimento delle attività professionali legate al mondo degli immobili. In una fase in cui il mercato immobiliare come noto è stagnante, l’attività degli agenti immobiliari è, infatti, ulteriormente minacciata da forme di concorrenza sleale che si manifesta in modi diversi.

Spesso si assiste allo svolgimento della attività di mediazione immobiliare da parte di soggetti che non sono abilitati a farlo: non solo agenti immobiliari sedicenti ma non in regola, ma pure altri professionisti in ambito immobiliare che utilizzano le conoscenze e le relazioni per promuovere la conclusione di un affare di compravendita o di locazione, attività che non rientra nelle loro attribuzioni e che anzi è vietata per i soggetti non iscritti nella sezione apposita del Registro Imprese.

“E’ normale e importante che chi acquista o vende un immobile si faccia assistere da professionisti di sua fiducia – dice Giuseppe Baravalle, presidente di Fimaa-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – però ciascuno deve svolgere il suo lavoro senza invasioni di campo, poiché occorre ribadire che le regole che impediscono ai mediatori di svolgere altre attività professionali, sono dettate a tutela dei clienti che a loro si affidano”.

A proposito di invasioni di campo la Fimaa sta denunciando inoltre a livello nazionale, e locale, il fenomeno dell’ingresso nel mercato degli acquisti e delle vendite immobiliari da parte di alcuni Istituti di credito .

“Il conflitto di interessi che l’operazione genera – prosegue Baravalle – è, attualmente, al centro di interventi da parte di numerosi parlamentari che già hanno denunciato il fenomeno, classificandolo come concorrenza sleale. Gli istituti di credito, avvantaggiati dalla loro posizione dominante e dalla conoscenza di abitudini e condizioni economico-patrimoniali della propria clientela, possono utilizzare i dati in loro possesso per favorire le proprie società d’intermediazione immobiliare. Un aspetto di non poco conto, in sfregio anche al principio di terzietà in capo agli agenti. Elementi che potrebbero generare ripercussioni negative e svantaggi anche per i clienti-consumatori. Abbiamo il massimo rispetto per il sistema bancario, fondamentale per la crescita del sistema Paese e per la fattibilità stessa del nostro lavoro, ma ancora una volta pensiamo che ciascuno debba svolgere la propria attività nel rispetto delle regole, a tutela di clienti e cittadini”.

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